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lunedì 2 novembre 2009

Scritti
PER UN AMICO
di Joe


Ricordo quella volta in seconda liceo...sei arrivato in ritardo di mezzora il primo giorno di scuola, con 10 centimetri di capelli bicolore in più, la tua solita felpa rossa.
Ricordo che quell’anno è iniziata la nostra amicizia.
Ricordo i tuoi intercalari bizzarri, di provenienza sicula...Zu, Talè, Beshtiale!
Ricordo il tuo "Sì" Piaggio, che avevi chiamato Sbrò. 

Ricordo che ci portavi sopra la Marcellina, su quella sella fatta più per un culo solo che per due.
Ricordo la tua giacca azzurra e blu.
Ricordo le infinite partite a carte, a briscola, scopone o misère.
Ricordo il giochetto che facevi con la lingua quando aspiravi il fumo.
Ricordo la tua filastrocca. Currizzappizza...
Ricordo il mazzo di chiavi appeso ai tuoi pantaloni.
Ricordo che mi davi ripetizioni di matematica.
Ricordo casa tua, la sala, la cucina, la poltrona a sacco. Ricordo di non aver mai visto la tua stanza.
Ricordo il tuo cane Otto.
Ricordo quella volta che tuo padre ci ha fotografati nel suo studio.
Ricordo di aver inventato il tuo soprannome, Dave. 

Ricordo che la Marcellina lo scriveva Dejv. E ci piaceva molto di più.
Ricordo la cassetta di Ry Cooder che mi hai registrato e che sto ascoltando ora.
Ricordo i sabati pomeriggio in sala prove, a sentire gli altri suonare.
Ricordo le storielle assurde che componevi in piccole vignette.
Ricordo Parigi e la Calabria.
Ricordo il gioco dei dadi, detto anche L’Indianata.
Ricordo le ore al parco, anche in pieno inverno.
Ricordo le partite a calcetto da Marcello.
Ricordo il tuo messaggio di auguri per il mio quindicesimo compleanno.
Ricordo che tenevi le unghie della mano destra più lunghe, per suonare la chitarra.
Ricordo la tua calligrafia.
Ricordo quando uscivi con Francesca ed eri convinto si chiamasse Federica.
Ricordo la tua versione di Ogni Città. 

Ricordo che ti chiedevo sempre di suonarla.
Ricordo quando ti ho dipinto la faccia e ti ho fotografato per il mio esame di anatomia.
Ricordo quando dicevi Pirito e Zita.
Ricordo Deiva Marina.
Ricordo quando facevi juggling con le clavette e le palline.
Ricordo me, te e la Marcellina sulla panchina di Piazzale Aquileia.
Ricordo quando ti ho prestato la mia chitarra blu e me l’hai restituita con disegnata sulla cassa una faccina che diceva grazie.
Ricordo che non urlavi mai se non di gioia.
Ricordo le tre volte in cui mi hai ferita...una a scuola, una a Stoccolma, una a casa mia.
Ricordo quando hai detto che ero bella per dirmi Ti voglio bene.
Ricordo che lottavi.
Ricordo il tuo sorriso.
Ricordo i tuoi occhi color del sole.
Ricordo la tua voce.
Ricordo il tuo odore.


Ricordo quel 2 novembre di un anno fa. Tu te ne andavi ed io raccoglievo questi ricordi dentro di me. Per riempirmi di loro. Per riempirmi di te. Per prestarti il mio corpo, per occuparlo insieme. 

Perchè tu potessi usare questo involucro per continuare a camminare, a vedere, a parlare, a ridere, a piangere, a sognare. 

A vivere.

Ricordo che da allora non ti ho più  lasciato andare, ti ho tenuto stretto, ti ho portato con me ad ogni respiro. E so che non smetterò mai.





1 commento:

  1. Anche io conoscevo il Dave, complimenti, poesia meravigliosa, lo rende pienamente.

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