Scritti
IL GATTO
di Valerio
Ostentava il suo sguardo
sul mio piede nudo
il gatto.
'manco fosse un osso di pollo
con della polpa ancora incollata.
Lo stuzzicavo, il gatto
che ostentava il suo guardo.
Agile, sfavillava il suo istinto
felino, la coda febbrilmente
agitava
miagolando molli melodiosi mugolii.
Con la zampa trionfante
abusava del suo trofeo
sgranocchiando il mio pallido piede nudo.
Ed in silenzio io
con una smorfia di leggero fastidio
fissavo, rallegrato
da ingenua curiosità,
i suoi movimenti.
"Gatto, certi ti chiamano infame.
Solo io riesco a vedere la tua ingenuità
come il più umano tra i sentimenti?"
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