INTO THE WILD
Film, U.S.A. - 2007
Scritto e Diretto da: Sean Penn
Basato sul libro: Into The Wild
Scritto e Diretto da: Sean Penn
Basato sul libro: Into The Wild
Di: Jon Krakauer, U.S.A. - 1996
Premessa
Ho scelto di raccontarvi del film Into the Wild, soffermandomi non tanto sul racconto dettagliato della storia e del viaggio di Cristopher (sulla qual cosa si concentra maggiormente il libro da cui il film è tratto), quanto sulle impressioni, le atmosfere, le sensazioni... quelle scintille che mi sono arrivate dalla sua visione una sera d’autunno. In cui per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentito felice.
Ho scelto di raccontarvi del film Into the Wild, soffermandomi non tanto sul racconto dettagliato della storia e del viaggio di Cristopher (sulla qual cosa si concentra maggiormente il libro da cui il film è tratto), quanto sulle impressioni, le atmosfere, le sensazioni... quelle scintille che mi sono arrivate dalla sua visione una sera d’autunno. In cui per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentito felice.
V’è un incanto nei boschi intatti
V’è un’estasi sulla riva solitaria
V’è un mondo senza turbamenti accanto al mare profondo,
e musica è il suo mugghio
Non amo meno l’uomo, ma di più la natura
V’è un’estasi sulla riva solitaria
V’è un mondo senza turbamenti accanto al mare profondo,
e musica è il suo mugghio
Non amo meno l’uomo, ma di più la natura
Lord Byron
Immagina.
Immagina di avere 23 anni.
Immagina una laurea in antropologia.
Immagina.
Immagina una famiglia ricca alle spalle.
Immagina 23.000 dollari sul tuo conto personale.
Immagina un lavoro assicurato.
Immagina un fututo al sicuro.
Immagina.
Immagina di sentire l’urgenza interiore di dover abbandonare tutto questo, almeno per un pò, per andarti a scontrare con la Vita.
Immagina di fare silenzio dentro di te, e sentire il bisogno di boschi, di mettere i piedi nudi sui rami degli alberi, di urlare a più non posso tra le montagne sperdute, di correre libero insieme ai cervi, di sorridere con le lacrime agli occhi davanti a un tramonto mozzafiato.
Immagina di avere bisogno della natura selvaggia.
Immagina di sentire il dovere di emanciparti da un mondo di astrazioni, di false sicurezze, di genitori e di consumismo.
Immagina l’ingordigia che ogni uomo accetta in se stesso, quella che porta ognuno di noi a volere più di quanto ci serva. Immagina di rifiutarla.
Immagina di non capire perchè ogni cazzo di persona sia cosi’ cattiva col suo prossimo.
Immagina di non capire la natura dei giudizi, del controllo, dei genitori insensibili, degli ipocriti, dei politici corrotti, delle persone senza morale.
Immagina che tutto questo ti tagli fuori dalla verità della tua esistenza.
Immagina di abbandonare la società, una specie che tu trovi impazzita.
Immagina.
Immagina di prendere e andare. A caso. Lontano dagli occhi della legge.
Immagina di bruciare i documenti, la tua falsa identità. Immagina di disfarti del tuo denaro e scoprire la gioia del donarlo a chi non ne ha.
Immagina di dare un taglio. Radicale. Come è nel tuo carattere.
Immagina di allontanarti dall’omicidio quotidiano della verità, perchè la verità è l’unica cosa di cui senti davvero il bisogno. Non l’amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustiza. Tutto questo è vero solo se nasce dalla verità.
Immagina di conoscere persone. Immagina di conoscerle davvero. Per la prima volta.
Immagina di assaporare una mela. Di sentirne il gusto e il succo. Per la prima volta.
Immagina di vivere emozionanti giornate di vagabondaggio. Senza un penny in tasca.
Immagina di capire che la libertà e la semplice bellezza sono troppo grandi per lasciarsele sfuggire.
Immagina.
Immagina di liberarti da un angoscia che hai sempre avuto dentro e della quale hai sempre sconosciuto la causa.
Immagina una nuova lucidità che ti faccia apparire l’infanzia come una gigantesca finzione.
Immagina di scegliere di meritare l’amore, senza più allontanarti in silenzio dentro spazi vuoti, cercando di chiudere le brecce al passato.
Immagina di scegliere di non voler più essere governato dalla ragione, per non precluderti la possibilità di vivere.
Immagina di vivere dove vuoi vivere.
Immagina.
Immagina di capire che il ritorno dà senso al viaggio. Immagina di voler riornare.
Immagina un fiume in piena. Immagina strade bloccate.
Immagina una nuova solitudine. Imposta.
Immagina di provare paura. Davvero. Per la prima volta.
Immaginati deperito.
Immaginati con al tuo interno patate avvelenate.
Immagina di lavarti e di sentirti pronto a morire.
Immagina, in punto di morte, di trovare la tua verità. La felicità è reale solo quando condivisa.
Immagina.
Immagina una sorella che ti vuole cosi’ bene da accettare la tua assenza, aiutata dalla certezza che a guidarti non sia un gesto di ribellione adolescenziale o di rabbia, ma la tua natura, la stessa che a quattro anni ti ha portato ad allontanarti di sei isolati da casa alle tre di notte.
Immagina due genitori da cui non hai mai ricevuto nè per i quali sei mai riuscito a sentire amore.
Immagina di ridare loro dolcezza, verità e vita grazie al dolore e alla riflessione obbligata che segue a una perdita.
Immagina di morire. Vivo.
Citazioni
Riporto due citazioni dal film, che hanno senso solo se lette insieme. La prima si riferisce al momento in cui Cristopher, dopo due anni di vagabondaggio, arriva finalmente in Alaska. Si firma Alexander Supertramp. La seconda si riferisce invece al giorno della sua morte, in cui si firma Cristopher Johnson McCandless.
Ha imparato a chiamare le cose con il loro vero nome.
Due anni lui gira per il mondo. Niente telefono, niente piscina, niente cani o gatti, nè sigarette. Libertà Estrema. Un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. Cosi’ ora, dopo due anni di cammino, arriva l’ultima e più grande avventura, l’apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore che suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia.
Alexander Supertramp, Maggio 1992
Ho avuto una vita felice, e ringrazio il Signore (The Lord). Addio. E che il signore vi benedica tutti!
Cristopher Johnson McCandless, Agosto 1992
Aggiungo infine una citazione di Giovanni Falcone, che trovo racchiuda di fatto il significato dell’intera esperienza di Cristopher e di tutte le persone che vogliono davvero ricercare la propria felicità, ivi intesa nel senso più concreto della dignità umana.
Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere,
qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi.
Perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.
Giovanni Falcone
Collegamenti
Immagina di avere 23 anni.
Immagina una laurea in antropologia.
Immagina.
Immagina una famiglia ricca alle spalle.
Immagina 23.000 dollari sul tuo conto personale.
Immagina un lavoro assicurato.
Immagina un fututo al sicuro.
Immagina.
Immagina di sentire l’urgenza interiore di dover abbandonare tutto questo, almeno per un pò, per andarti a scontrare con la Vita.
Immagina di fare silenzio dentro di te, e sentire il bisogno di boschi, di mettere i piedi nudi sui rami degli alberi, di urlare a più non posso tra le montagne sperdute, di correre libero insieme ai cervi, di sorridere con le lacrime agli occhi davanti a un tramonto mozzafiato.
Immagina di avere bisogno della natura selvaggia.
Immagina di sentire il dovere di emanciparti da un mondo di astrazioni, di false sicurezze, di genitori e di consumismo.
Immagina l’ingordigia che ogni uomo accetta in se stesso, quella che porta ognuno di noi a volere più di quanto ci serva. Immagina di rifiutarla.
Immagina di non capire perchè ogni cazzo di persona sia cosi’ cattiva col suo prossimo.
Immagina di non capire la natura dei giudizi, del controllo, dei genitori insensibili, degli ipocriti, dei politici corrotti, delle persone senza morale.
Immagina che tutto questo ti tagli fuori dalla verità della tua esistenza.
Immagina di abbandonare la società, una specie che tu trovi impazzita.
Immagina.
Immagina di prendere e andare. A caso. Lontano dagli occhi della legge.
Immagina di bruciare i documenti, la tua falsa identità. Immagina di disfarti del tuo denaro e scoprire la gioia del donarlo a chi non ne ha.
Immagina di dare un taglio. Radicale. Come è nel tuo carattere.
Immagina di allontanarti dall’omicidio quotidiano della verità, perchè la verità è l’unica cosa di cui senti davvero il bisogno. Non l’amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustiza. Tutto questo è vero solo se nasce dalla verità.
Immagina di conoscere persone. Immagina di conoscerle davvero. Per la prima volta.
Immagina di assaporare una mela. Di sentirne il gusto e il succo. Per la prima volta.
Immagina di vivere emozionanti giornate di vagabondaggio. Senza un penny in tasca.
Immagina di capire che la libertà e la semplice bellezza sono troppo grandi per lasciarsele sfuggire.
Immagina.
Immagina di liberarti da un angoscia che hai sempre avuto dentro e della quale hai sempre sconosciuto la causa.
Immagina una nuova lucidità che ti faccia apparire l’infanzia come una gigantesca finzione.
Immagina di scegliere di meritare l’amore, senza più allontanarti in silenzio dentro spazi vuoti, cercando di chiudere le brecce al passato.
Immagina di scegliere di non voler più essere governato dalla ragione, per non precluderti la possibilità di vivere.
Immagina di vivere dove vuoi vivere.
Immagina.
Immagina di capire che il ritorno dà senso al viaggio. Immagina di voler riornare.
Immagina un fiume in piena. Immagina strade bloccate.
Immagina una nuova solitudine. Imposta.
Immagina di provare paura. Davvero. Per la prima volta.
Immaginati deperito.
Immaginati con al tuo interno patate avvelenate.
Immagina di lavarti e di sentirti pronto a morire.
Immagina, in punto di morte, di trovare la tua verità. La felicità è reale solo quando condivisa.
Immagina.
Immagina una sorella che ti vuole cosi’ bene da accettare la tua assenza, aiutata dalla certezza che a guidarti non sia un gesto di ribellione adolescenziale o di rabbia, ma la tua natura, la stessa che a quattro anni ti ha portato ad allontanarti di sei isolati da casa alle tre di notte.
Immagina due genitori da cui non hai mai ricevuto nè per i quali sei mai riuscito a sentire amore.
Immagina di ridare loro dolcezza, verità e vita grazie al dolore e alla riflessione obbligata che segue a una perdita.
Immagina di morire. Vivo.
Citazioni
Riporto due citazioni dal film, che hanno senso solo se lette insieme. La prima si riferisce al momento in cui Cristopher, dopo due anni di vagabondaggio, arriva finalmente in Alaska. Si firma Alexander Supertramp. La seconda si riferisce invece al giorno della sua morte, in cui si firma Cristopher Johnson McCandless.
Ha imparato a chiamare le cose con il loro vero nome.
Due anni lui gira per il mondo. Niente telefono, niente piscina, niente cani o gatti, nè sigarette. Libertà Estrema. Un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. Cosi’ ora, dopo due anni di cammino, arriva l’ultima e più grande avventura, l’apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore che suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia.
Alexander Supertramp, Maggio 1992
Ho avuto una vita felice, e ringrazio il Signore (The Lord). Addio. E che il signore vi benedica tutti!
Cristopher Johnson McCandless, Agosto 1992
Aggiungo infine una citazione di Giovanni Falcone, che trovo racchiuda di fatto il significato dell’intera esperienza di Cristopher e di tutte le persone che vogliono davvero ricercare la propria felicità, ivi intesa nel senso più concreto della dignità umana.
Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere,
qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi.
Perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana.
Giovanni Falcone
Collegamenti
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